Brusaporto Retrocomputing 2021: i Nerdoni in pellegrinaggio a “BrusaRetro”

Non è un segreto che noi Nerdoni siamo dei fan sfegatati di Brusaporto Retrocomputing e non nascondiamo che l’aver saltato l’edizione 2020 ci ha addolorati come il vedere un tir di commodore boxati andare al macero…

Uno slogan essenziale, ma carico di significato

In attesa di ripartire, in questi due anni di chiusura forzata abbiamo lavorato nei nostri laboratori, garage, cucine, cantine, mansarde, per riportare al loro splendore originale le nostre macchine. Abbiamo parlato a tutti della nostra passione, abbiamo salvato dall’oblio o peggio, dalla distruzione, tanti esemplari, belli e brutti, rari e comuni, senza fare distinzioni.

Dai primi di settembre 2021, con la certezza che il mitico Daniele Lena & Co. (santi subito) avevano avviato la macchina organizzativa, eravamo con i nostri browser preferiti sul sito http://www.brusaretro.it/, facendo costantemente CTRL+F5 per vedere apparire la form delle iscrizioni, fino a quando, un giorno:

Nico, come un falco, arriva prima di tutti…

Subito ci assicuriamo di prenotare e comunicare il nome degli espositori e le macchine coinvolte. Daniele ci risponde con molta disponibilità e la cosa è fatta.

Il nostro augurio è di incontrarvi dal vivo per potervi mostrare le nostre macchine e per scambiare due chiacchiere sulla nostra passione, ma come si sa, non tutti potranno essere presenti fisicamente.
Vogliamo presentare in questo post, come in una mostra virtuale, ciò che esporremo a Brusaporto Retrocomputing 2021.

Commodore CBM 8032-SK

Se la tira perché sa di essere bello…

E’ difficile trovare parole originali ed inedite per questo computer fantastico, siccome tante ne sono già state spese. Ogni sua curva è da accarezzare col dorso della mano, un vero e proprio pezzo di design.
Proprio questo design è avvolto da aneddoti mitici che riguardano Porsche Design, Ira Velinsky ed il marketing Commodore. Di queste curiosità e di altre ne parleremo a Brusaporto… a proposito… sapete per cosa sta SK?

VIC 1001 (tastiera PET style)

(Immagine di repertorio fonte: www.vic-20.it)

La versione “nippona” che fece da apripista al VIC-20 “nostrano”. Come non ricordare la famosa frase coniata da Jack Tramiel per aggredire (è proprio il caso di dirlo) il mercato giapponese: “I giapponesi stanno arrivando, quindi dobbiamo diventare giapponesi”. Tramiel si riferiva al fatto che l’invasione di home computer giapponesi a basso costo si sarebbe diffusa inesorabilmente, per cui invece di contrastare questo trend, Commodore avrebbe dovuto cavalcarlo con una proposta propria ancora più aggressiva in termini di prezzo e di soluzione tecnica.

EDS C64

Plastikonen indistruttibilen tetesken!

Probabilmente dopo un’oktober fest finita male, i tedeschi di EDS ebbero l’idea di progettare un case “aftermarket” che contenesse un intero sistema Commodore 64 + 2 drive 1541 + 1 datassette 1530. La tastiera originale portata fuori risultava minuscola rispetto al resto, per cui ci aggiunsero un comodo tastierino esadecimale, per non farsi mancare niente. Perchè poi accontentarsi di un banalissimo kernal originale, quando con un deviatore ne potevi avere quattro? Nacque quindi questo panzer teutonico da 30Kg, sgraziato, enorme, al quale serve una scrivania apposita, ma che è diventato uno dei sacri graal del collezionismo Commodore. Altra cosa banale: è bellissimo.
(Sconsigliato per chi soffre di ernia al disco)

Commodore SX-64 Executive Computer

(fonte wikipedia.it)

Un altro pezzo “da 90” della Commodore, lo sterminatore delle diottrie, la gioia degli oculisti, ma a COLORI!!! Portarlo con il suo maniglione rassicura e ricorda costantemente il peso di essere Executive! Un grande incentivo a venire a Brusaporto: quello che vedrete in mostra ha delle peculiarità tecniche ed estetiche che lo rendono UNICO. Non potete mancare. Piccolo spoiler: dual drive, ma non solo.
(Avvertenze: da utilizzare esclusivamente a bordo piscina con camicia sbottonata su abbondante petto villoso)

Commodore C128DCR

Amichevolmente chiamato dai Nerdoni “il computer dello zio ricco” il C128D in versione CR era pensato per i parenti un po’ meno abbienti. Mancava di un case plasticoso con maniglione e porta tastiera e per portarlo ti dovevi organizzare in autonomia… ma hey! Ti portavi appresso 5 computer in 1, e potevi “spistolare” con il CP/M comodamente dalla tua cameretta… Venite a BrusaRetro e vedrete un 128DCR con montato un Basic 8, se non è una chicca questa!

Commodore Amiga 1000

siamo stanchi delle foto da rivista, eccovene una in azione!

Tutti sappiamo quanti errori ha fatto Commodore nella sua storia, ma se dobbiamo citare uno dei maggiori successi a livello di scelte imprenditoriali della suddetta, beh… l’essersi tenuta il progetto Amiga rientra nella Top 3. Se n’è uscita sul mercato con la più bella delle “amighe”, con un computer che offriva prestazioni e delle features che la concorrenza avrebbe raggiunto solo anni dopo. Ci sembrava doveroso portare il migliore, anzi, la Migliore, a Brusaporto.

Commodore Amiga A500 (pimpata)

Questo esemplare farà storcere il naso ai “fighetti” puritani del retrobright/boxato/mint/rare/comenuovo.

Ma è unico perché:

  1. E’ sempre aperta (notare il femminile), cioè le viti sotto non ci sono!
  2. Ha un adesivo apple che non c’entra un caxxo ma sicuramente il suo padrone (Andre!!!), sedicenne all’epoca, pensava che fosse fichissimo
  3. Prima di essere di Andre, era di Batman (o almeno di Alfred)
  4. Ha la scritta Amiga rifatta in nero indelebile e penna Bic e quindi va più forte
  5. Ridi ridi sotto al cofano e sulla sx ha due “chicchine” niente male
  6. Potesse raccontare quello che ha visto e fatto…
  7. E’ a suo agio a fare 3D… si avete capito bene, modellazione 3d su Amiga 500

Commodore Amiga 500 New Art Limited Edition

fonte internet

Vedrete dal vivo queste due Amighe speciali, dal discutibile design teutonico primi anni 90.
Belle come una Golf 2 GTI verde metallizzata con gli adesivi fluo sulle fiancate e impianto stereo Blaupunkt.
Design by Stefanie Tucking, famosa deejay radio e televisiva tedesca che purtroppo è venuta a mancare improvvisamente il 1° dicembre 2018.
Questi modelli particolari solleticheranno le sinapsi dei collezionisti di serie limitate. Non mancate a Brusaporto per vederle e farvi un selfie insieme!

Commodore Amiga 2000 (pimpata)

a suo agio in mostra, ammicca furbescamente con i suoi 1024 colori

Alla Commodore dopo essersi resi conto di avere fatto una cosa bellissima (A1000), hanno pensato che dovevano progettare anche qualcosa “di sostanza”. Un computer espandibile, indistruttibile ma economico, quindi decisero di mettere un gioiello di motherboard in un cassone da assemblato taiwanese. Quando si suol dire: “è brutta fuori, ma è bella dentro”.
Siccome siamo in vena di modi di dire, sull’aria di “ogni scarrafone è bell’a mamma soja”, Luca ci porta il suo A2000 aka “cassone” della sua adolescenza piuttosto pimpato (cose tipo Picasso, GVP 68030, Guru ROM, bla bla bla) con tutto il materiale con il quale faceva 3D insieme al compare Andrea di cui sopra. Vedrete cose che voi umani…

Bene! la rassegna virtuale ed un po’ scherzosa delle cose che porteremo è finita. Non vediamo l’ora di incontrarvi a Brusaporto Retrocomputing 2021!

Illusioni ottiche per i nostri Commodori

Questa cosa della PETSCII art mi sta prendendo la mano. Ho voluto tentare qualcosa di semplice ma efficace, per cui mi sono dilettato nella creazione in PETSCII di alcune famose illusioni ottiche. In futuro poi lo scopo sarà quello di assemblare i diversi PRG in uno slideshow, nel frattempo godeteveli singolarmente!

Se volete scaricare i PRG, ecco i link:

Ripristino di un Commodore 116

La famiglia 264 dei nostri amati Commodore ha sempre suscitato in me una serie di sentimenti contrastanti. Da un punto di vista, un sentimento di affetto per questa pecora nera, una sorta di “complesso della crocerossina” che ti porta a vederne gli aspetti positivi, il primo su tutti, la palette di colori offerti dal TED, poi il design, che con coraggio abbandona i colori e le forme delle serie precedenti ed esplora strade nuove, in ultimo un basic 3.5 che finalmente completa le lacune emerse dall’utilizzo della versione per C64.

Guardando l’altra faccia della medaglia, cominciano ad emergere invece cose che fanno storcere il naso, come il cambio del connettore del datassette e dei joystick che (per mere questioni commerciali) sbatte la porta in faccia alla retrocompatibilità. Per non parlare del software buggato nelle rom del Plus4, o della fragilità, limitatezza (e difficile reperibilità) del TED , cuore pulsante della grafica e del suono di questi sistemi. Insomma un progetto che sembra dimenticare gli aspetti che hanno portato il C64 ad essere il meglio dell’home computing: l’uso di sprite, musiche migliori rispetto ai concorrenti grazie al SID.

La storia della genesi e delle difficoltà inerenti alla progettazione di questa serie è conosciuta e reperibile in rete, eventualmente si potrebbe approfondire in un articolo a parte, invece riguardo al possedere queste macchine nella propria collezione, al cuore dell’appassionato collezionista non si comanda!

Avevo già nel mio “quiver” il fratellino minore C16 e la sorellona grande, il plus4, mi mancava l’animaletto domestico, quella specie di calimero tutto brutto tutto nero dai tasti gommosi, che tutti conosciamo come Commodore 116.

Eccolo li davanti il nostro Calimero

Il commodore 116 è un commodore 16 con i tasti gomma, ma con un layout dei componenti diverso, ovvero commodore ha progettato tre schede madri diverse per i tre modelli diversi. Visivamente il C116 ricorda il Sinclair ZX Spectrum e forse si voleva proprio inserire nel mercato dei “superlow cost”. In italia ce ne sono pochi perchè non erano venduti, erano stati fatti per il mercato tedesco dove commodore era molto forte.

Arriviamo al punto, dopo un po’ di ricerche sto per abbandonare l’idea a causa dei prezzi proibitivi, fino a quando non ne trovo uno che si accende ma presenta dei caratteri random a video. Visto il costo “giusto” decido di rischiare ad acquistarlo e di provare a ripararlo.

Il fatto di avere un C16 funzionante ha aiutato parecchio siccome i chip zoccolati all’interno sono gli stessi, per cui ho proceduto provando tutti i chip. Come ho detto si accendeva ma apparivano schermate random, guardando in rete e chiedendo nei gruppi molti davano la colpa alla rom BASIC, chi alla CPU, qualcuno incolpava il TED. Dopo averli provati tutti l’effetto non cambiava. Temevo che l’inc**ata fosse dietro l’angolo. Restava la PLA ed infatti era quello il chip danneggiato!
Dopo aver installato un PLA aggiustato, preso da un PLUS4 donatore, il tutto ha ripreso a funzionare, immaginate la mia gioia.

Tre schermate di garbage e l’ultima di test dopo la “riparazione”

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